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Anello de La Lama -- E

Quello di oggi è un percorso d'altura al "contrario"; partendo dai 1248 mt di Prato alla Penna scenderemo fino ai 694 mt della foresta de La Lama, un pianoro posto al centro delle foreste più integre del Parco: la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino e La Riserva Naturale Biogenetica di Badia Prataglia.
Lasciamo l'auto nel parcheggio di Prato alla Penna, raggiungibile dalla strada che collega l'Eremo di Camaldoli e Badia Prataglia attraverso P.so Fangacci, e superiamo la sbarra della Giogana sul segnavia 00. Dopo 700 mt di lievi saliscendi immersi in una lussureggiante faggeta arriviamo a Gioghetto dove, a destra, superiamo un'altra sbarra che ci immette sul segnavia 229, quello degli Acuti, un tempo uno dei principali 
sentieri delle Vie dei Legni. Iniziamo quindi 2 km di comoda discesa attraverso numerose opere ingegneristiche di un lontano passato: frequenti muri di contenimento e piccoli ponti ci accompagneranno infatti sul largo sentiero che raggiunto il F.so degli Acuti, dopo uno stretto tornante a destra, si fa decisamente più ripido e ricoperto dall'antico selciato rimasto ancora oggi quasi intatto. Terminata la discesa, in coincidenza con l'incrocio con il sentiero 227 (quello degli Scalandrini che prenderemo al ritorno), il sentiero diventa pianeggiante ed in circa 15 minuti giungiamo al pianoro de La Lama, accolti dalla fresca F.te di Francesco e da numerosi tavoli e panche immersi nella foresta, intervallata da verdi prati assolati. 
Fondato dai frati camaldolesi, quello de La Lama, era un tempo centro
nevralgico di collegamento con la Romagna nonché di ristoro per gli antichi (e nuovi) manutentori del Parco. Raggiungibile solo a piedi (od in bici grazie ai 20 km di strada sterrata che scendono da Cancellino, poco sopra Badia Prataglia) ospita oltre alle numerose aree pic-nic, anche una Casa Forestale, un rifugio/bivacco (pericolanti) ed una splendida chiesetta situata su di una piccola collinetta. 
Per i più volenterosi ed allenati, consiglio di proseguire per poco più di un km e mezzo sulla strada sterrata per poi scendere ancora un po' per 
un altro km sul segnavia 235, fino ai 550 mt del Lago di Ridracoli.
Dopo esserci riposati per bene ed aver riempito le borracce con acqua fresca, torniamo sui nostri passi sul segnavia 229 ed imbocchiamo a sinistra il ripido sentiero degli Scalandrini, che sale costeggiando lo scrosciante F.so dei Fangacci, costellato di piccole e grandi cascate;  la salita, forse la più impegnativa e suggestiva del Parco, è spesso coadiuvata da scalini sia naturali che artificiali, in un susseguirsi di tornanti che tagliano il ripido pendio.
Effettuato meno di un km siamo già saliti di quasi 300 mt e ci fermiamo a riprendere fiato in prossimità di una terrazza naturale, che ci permette di renderci conto della rapida ascesa affrontata; sotto di noi possiamo infatti vedere i prati e la chiesetta de La Lama, e poco più in là il lago di Ridracoli e la diga che lo costituisce. Proseguiamo per un altro km di impervia salita quasi costante finché, grazie ad un ponte in legno, attraversiamo il fosso; d'ora in avanti il sentiero si fa più pianeggiante e in circa mezz'ora arriviamo a P.so Fangacci (1228 mt) dove ci sediamo a riposare e dissetarci prima di intraprendere gli ultimi 2 km e mezzo di strada bianca che ci riporteranno fino alla macchina. Un paio di curve prima di giungere a Prato alla Penna, una finestra tra gli alberi ci permette di godere per l'ultima volta della vista del lago, e di renderci veramente conto del dislivello affrontato.

Il percorso misura circa 13 km con un dislivello di quasi 600 mt, affrontabili in poco più di 4 ore di cammino; la prima parte di salita lungo gli Scalandrini non è certo adatta a tutti e richiede un po' di allenamento.
Per chi arriva fino al lago vanno aggiunti altri 5 km e 100 mt di dislivello.

Buona Camminata

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RITORNO

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